Week- end d’autunno in Val Gardena

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Forse uno dei significati di pace è armonia. Niente a che fare con l’equilibrio, una parola che mi da’ l’idea di un qualcosa di forzato, spento: soffocato. Trovo, invece, che La pace e l’armonia sono un fluire di tutto in libertà. E La Val Gardena è cosi.
Una sensazione come se si riuscisse ad appoggiare, e poi dimenticare, una borsa pesante che si è trascinata per mesi.
Qui non ci sono sovrastrutture. Basta essere, respirare.  

Intorno, 600 chilometri di sentieri segnalati e curati, vie di arrampicata, stradine dedicate per esplorare montagne e laghi alpini in bicicletta, che sia elettrica o impegnata come una una mountain bike.

Potreste percorrere una pista ciclabile di 80 km che ripercorre l’antica via augusta ed arriva al lago di Resia -il paese è famoso per il campanile sommerso dall’acqua- passando per frutteti e antichi castelli. Oppure se, come me, preferite camminare, un’idea, da settembre a metà novembre, potrebbe essere raggiungere l’Alpe di Siusi, dove ammirare le Dolomiti ‘rosse’ -così per una particolare rifrazione dei raggi di sole-. Volendo si  può approfittare del passaggio di un qualche impianto di risalita ( la ‘Mobil Card’, che da diritto anche al trasporto pubblico, è gratuita per chi alloggia nella valle).


Ma certo sono suggerimenti che lasciano il tempo che trovano, non c’è la necessità di capire prima, dove andare, cosa fare, se interessa non interessa… il dramma di non conoscere un posto. In Val Gardena le vacanze sono su misura.
I percorsi sono tracciati -con mappe tipografiche e zoom in scala- in una app ‘ Val Gardena Outdoor’, compresa la possibilità di chiamare il soccorso alpino. Quanto a sapere tutto quello che si organizza nella regione c’è un’altra app  ‘Val Gardena Guest info’ che include orari e tempi di attesa, se ci si vuole avvalere di un qualunque tipo di trasporto.

Lo scopo sarebbe quello di lasciare l’auto a valle, riducendo al minimo i fastidi.

Perché qui, la sostenibilità, non è l’avamposto di un qualche gruppo di intellettuali, ma qualcosa di naturale è necessario.   

In Val Gardena si incentiva l’uso della borraccia attraverso la mappatura delle fontane e la consapevolezza che non è una risorsa illimitata. Il gas- metano proviene da un particolare impianto di lavorazione delle acque reflue. 

l’ecologia è vista più come un volere bene. L’esempio è il paesaggio alpino pulito ed il sottobosco libero da erbacce, grazie al pascolo di pecore, capre, bovini e cavalli. E considerato che, questa zona è una strada di transito del lupo, viene normale richiudere i cancelli  dopo essere passati per qualche sentiero che si trova in una zona di pascolo. 

Sarà che la sensazione che si ha sulla pelle è di essere circondati da qualcosa di vero, a cui sfortunatamente non siamo più abituati. Elisabetta Guida