Verso il solstizio d’inverno



Ho pensato questo articolo mentre facevo running ed era davvero come se tutto intorno a me fosse vivo. Ma non vivo come una pianta, ma come lo sono io o qualunque altro essere umano.
L’articolo letto: https://anchor.fm/elisabetta-guida/episodes/Verso-il-solstizio-dinverno-e1rr3ug/a-a90cdsd
Sono giorni incantati, come la neve. E non è tanto -o solo- la percezione del freddo, il paesaggio che cambia, ma un tutto insieme con l’aggiunta di quel senso di ‘tempo che si ferma’. Come se vivessimo in una specie di metaverso naturale. Una parentesi, proprio quando le giornate diventano le più corte dell’anno.
C’è una leggenda secondo cui esisterebbero due re: Re Agrifoglio e Re Quercia. I quali si sono dichiarati guerra per governare sui giorni dell’anno. Ma, ogni sei mesi, le sorti della battaglia si ribaltano. Così Re Quercia si trova a dominare sul tempo in cui la luce è maggiore, mentre Re Agrifoglio quello in cui il terreno riposa. Ma davvero le cose stanno così?

Si dice che per nascondere qualcosa, bisogna metterla in piena vista. Di base le persone non badano a quello che hanno intorno, ma in proposito, soprattutto, c’è il super potere dell’abitudine: il più grande narcotico che mai sia stato inventato.
Allora per rompere lo status quo immaginiamo di ridurre le stagioni a due e di associarle ai solsitizi, scrivendo per ciascuna una biografia, come se fossero personaggi di un romanzo ancora tutto da scrivere.
Ne verrebbe fuori si tratta della stessa persona, una vestita e l’altra nuda e cruda. Ma in particolare che le foglie, i fiori, il sole, i colori: un po’ confondono. Perché c’è un’energia che si muove non vista, ne percepiamo solo un riflesso, una nuvola ingarbugliata.
Qualcosa che mi fa pensare agli strati in cui è suddivisa l’atmosfera terrestre. Perché questa confusione è un viaggio nel tempo.


Partiamo da chi sostiene che esisterebbero 6 città che formerebbe due triangoli, di cui uno rappresenterebbe la magia bianca -dunque il bene- l’altro la magia nera -dunque il male- e che a capo di entrambe ( rispettivamente Lione/Praga e Londra/Sanfrancisco) ci sia Torino. Non so, a guardare sembra si tratta di grosse dosi di cattolicesimo o vetero cattolicesimo, con l’aggiunta di statistiche di crimini efferati ed azioni violente. A me sembra che più che di centri energetici, si tratta di profezie che si autoavverano.
Allora spostiamoci verso un’altra leggenda. Sembra che a Parigi, alcuni particolari quartieri e gli edifici della città se uniti disegnerebbero una stella a cinque punte – che rappresenta Venere, il femminile e la creazione-. La cosa interessante è che questa ipotesi affonda nell’epoca della Lutetia romana (l’antica Parigi -per alcuni-) e del culto di Iside, diffusissimo tra i romani. E permette di capire come gli antichi vedevano e costruivano il mondo. Perché erano loro ad avere questo sapere, per cui sotto i nostri piedi, scorrerebbero energie positive e negative. Così a decidere quale fosse il posto migliore per tracciare cardo e decumano era un sacerdote con un bastone ricurvo. E addirittura, nel medioevo, gli stessi cristiani, quando costruivano una cattedrale posavano la prima pietra dove si diceva ci fosse la testa del serpente o del drago, che era ucciso con un colpo di martello.

Ma considerato tutto, è come se questa energia fosse qualcoda di magico, un aura che trasuda dalle cose. La mia sensazione è che ogni volta che se ne parla, si guarda alla questione al contrario. Non si sa da dove arriva, cosa sia. Invece di parlare di lei, parliamo di noi.
Forse la soluzione è toglierci dall’equazione. Forse terra, laghi, montagne e mari sono vivi; forse è la pallina blu su cui viviamo ad esserlo, e quella che si cela è semplicemente l’energia di un essere vivente che ha tutto un suo mondo.. A proposito in Giappone si dice che i tramonti, le ombre, la nebbia e tutto quello che fa apparire diverso un panorama, altro non è che modo in cui il paesaggio manifesta le proprie emozioni. E questa è un po’ la mia idea.
Elisabetta Guida
Riguardo la Parigi esoterica e la misteriosa stella a cinque punte vi rimando alla puntata Rue Montmorency e la Piramide del Louvre del mio podcast Le strade di Parigi. La storia di Re Agrifoglio e Re Quercia è raccontata su www.vigstefi.com. Mentre la leggenda sulle città che disegnano i due triangoli invisibili di magia bianca e nera è raccontata tra gli altri su www.girandolina.it. Per la costruzione delle cattedrali nel medioevo “Cattedrali del mistero” di De Vecchi Editore.