Vermeer news…


Novità sulla vita di Vermeer. Un ricercatore, un ex archivista, mentre stava preparando “La Delft di Vermeer” , una mostra che aprirà il 10 febbraio nella città natale dell’artista, ha scoperto qualche nuova curiosità.
La prima è il lussuoso funerale dell’artista; e non si capisce come.
Intanto, Vermeer passò la vita protetto finanziariamente dalla moglie, almeno fino a dove riuscì, e da un mecenate che l’aiutò a pagare la quota di iscrizione alla corporazione dei pittori -la Gilda di San Luca- per potere dipingere e lavorare. A questo si aggiunge che, ad un certo punto, la Francia mosse guerra alle terre che allora erano considerate l’Olanda, dunque la borghesia dovette rinunciare ai beni di lusso. Morale per Vermeer i debiti furono un grosso problema, infatti mori povero. Addirittura, la moglie per appianarli dovette dare casa e parte delle opere al consiglio cittadino. E allora chi pagò questo benedetto funerale di lusso? Pare la suocera che non sapeva dei dissesti e la cui intenzione era dare una mano alla nipote anticipando la somma per le esequie.
L’altra novità è una ricevuta, intestata alla mamma di Vermeer (avevano una locanda), per una somma di denaro a titolo di risarcimento per danni, infatti nel 1651 scoppio’ una polveriera.

Conclusione… sono notizie che mi fanno pensare al confine tra un pettegolezzo ed un’informazione che possa avere un valore d’uso, un impatto sulla nostra vita. Mi è tornato in mente quella volta che nella sala d’aspetto di uno specialista, mi ero trovata con un’orribile donna aveva telefonato a tutta la sua rubrica perché andando ad accompagnare a scuola la figlia aveva saputo che un altra mamma prendeva una pensione. Dunque s’era messa di impegno per scoprire se fosse solo separata (magari ‘in casa’) invece che divorziata.
Certo qui si tratta di Vermeer e queste notizie lo rendono insieme più umano è ancora più grande. Però forse c’entra la morte; il fatto che su di lui non si possono più proiettare invidie, cattiverie e il barlume di una vita da parte di chi non l’ha vive in prima persona.
Secondo me è questo.
Elisabetta Guida
Museo Prinsenhof, “La Delft di Vermeer”, dal 10 Febbraio al 4 Giugno 2023.
