Una foglia accartocciata che scivola sull’acqua del fiume Hudson


L’idea dello studio Heatherwick è stata proprio questa. Una foglia accartocciata che scivola sull’acqua del fiume Hudson.
Pensate che Little Island è nata dall’esigenza di dotare il lower west side, a Manhattan, di un nuovo porto, dove fare attraccare piccole imbarcazioni. I committenti sono stati il filantropo Barry Diller -fu il creatore del primo film televisivo di 90 minuti- e l’Hudson River Park Trust.
Ma la questione attorno a cui tutto gira: è il punto di vista.
Lo studio Heatherwick si è chiesto: quali sono le caratteristiche di ‘un porto’ per essere considerato tale?
Così ecco la loro versione della faccenda: little Island, un parco nello stile di Central Park, ma sospeso sull’acqua. Parola d’ordine: rompere con la struttura urbanistica di Manhattan e con quello che è ‘piatto’.



Il sistema escogitato è stato adagiare il giardino su strutture simili ad enormi fioriere, progettati sull falsa riga delle travi di legno, utilizzate dai porti, per aumentare lo spazio del litorale. In questo caso, hanno consentito, una modulazione alto/basso, che è stato lo spazio di manovra di un vero e proprio disegno urbanistico.
Little Island è uno spazio collinoso, all’interno della quale sono stati creati veri e propri micro-climi differenti -sulla base della morfologia, dell’esposizione al sole ed ai venti-. In modo da potere piantare più di 400 differenti tipi di alberi, arbusti e piante perenni; di cui 100, caratteristiche della zona di New York.


A correre sulla collina e verso un anfiteatro naturale, le stradine, che rappresenterebbero le venature della foglia immaginaria.
A proposito, l’anfiteatro è un mondo. A parte che mi ricorda i teatri di Verzura del 1600 per via della parte del backstage che è stata ricavata da nicchie naturali, ma è come un cubo scomponibile. C’è la parte orientata verso il tramonto sul fiume Hudson, quella più raccolta ed una zona perfetta per eventi privati.
Vi chiederete e il porto? Dietro l’anfiteatro c’è un punto dove si vede la struttura dell’isola. Esattamente il luogo in cui i pali più alti trasferiscono il peso ai più bassi. Qui c’è una sorta di cripta, se gettate uno sguardo vedrete il molo.
Non so voi, ma a me pare che Little Island è come se sia stata inventata da un bambino mentre costruisce la sua città immaginaria.
Elisabetta Guida
(l’ingresso in alcune ore del giorno è vincolata ad un Ticket gratuito per non affollare troppo il parco www.littleIsland.org ).