Una chiacchierata con Lizan Freijsen: il tempo, gli arazzi & le novità.



Mi piacciono i lavori di Lizan Freijsen e la sua idea di bellezza. Lei lavora sull’infinitamente piccolo e crea arazzi. Fino ad ora si è ispirata alla muffa vista al microscopio ma la sua nuova frontiera saranno i batteri. Del suo lavoro, qualche settimana fa’ avevo scritto ‘Storia di Muffe’:

La muffa è un mondo. Esattamente come l’umanità e i suoi generi, con ognuno le sue caratteristiche, i suoi modi di fare, le sue credenze. Pensate che ne sono state individuate 100.000 specie e probabilmente molte sono ancora da scoprire.
Lizan Freijsen ne ha fatto una serie di arazzi. Intrighi di lana, cardata a mano, che fanno pensare al lavoro di una cartografa. Mappe dell’infinitamente piccolo che raccontano storie di altre culture, altri mondi dove si può solo immaginare di andare. (Per leggere di più: Storie di muffe.)


A ‘Masterly, the Dutch in Milan’ i suoi arazzi erano esposti sulle scalone che porta al piano Nobile: vederli dal vero è stata un emozione grande. Nessuna fotografia riesce a rendere il senso di pienezza che trasmettono. È stata anche l’occasione per incontrare l’artista.
Abbiamo fatto due chiacchiere, ma veramente due chiacchiere senza impegno. Ad un certo punto Il discorso è andato sul fare arazzi e su come e’ cambiata la sua idea di tempo. Lizan mi ha detto che fare questi tessuti non è semplice e richiede moltissimo tempo. Ma quando lavora, è talmente immersa in quello che fa, che il tempo acquista un altro significato. Nel senso che siamo abituati ad avere una vita assolutamente scadenziata, è tutto un ‘dalle alle’ faccio questo poi qualcos’altro ecc… Una divisione del tempo ‘su appuntamento’ che però alla fine da’ la sensazione di qualcosa che è scivolato via… quasi come se ne sentissimo tutta l’inconsistenza e l’incompiutezza. Ma se usciamo dalle scadenze ed entriamo in quello che facciamo il tempo ha un significato ed un valore. E non passa mai invano.
Io aggiungo: essere è un comportamento. Elisabetta Guida