Un discorso d’atmosfera.


L’atmosfera è uno strato d’aria che avvolge tutto. Nei corpi celesti, si dice che le molecole che compongono lo strato gassoso, invece di disperdersi nello spazio, sono trattenute dalla forza di gravità. Ma se si cerca di capire cosa sia la gravità, Newton stesso parla di una forza di attrazione.
Dunque che sia l’allure ? A spostare il discorso sull’atmosfera di una casa, penso alla ‘grazia’, che sembra sia la caratteristica comune, di quelle di loro, che hanno attraversato il tempo. L’esempio più eclatante è un castello all’interno di una foresta, in Francia, che nel 1700 fu utilizzato dalla nobiltà esclusivamente per farci feste, ed ancora, se ne percepisce la meraviglia.
Ma allora come si fa? Cioè intendo come si ottiene questo miscuglio di semplicità, raffinatezza e leggiadria se non si ha sottomano una casa del 1400, e invece si abita in un appartamento qualunque?
Intanto mai rivolgersi al finto. Seppure ci sia tutta una filosofia del ‘cosa è vero?’, e ci siano culture, come quella giapponese per cui l’autenticità è nella forma e non nella cosa in se, quindi, viva le riproduzioni. Ma in questo caso, credo, non funzionerebbe.



Se si guarda dentro l’incantesimo ‘ grazia’, sembra che l’elemento centrale sia quello di relativizzare il tempo. Perché a chiedersi da dove arrivi questa armonia o questo ‘senso di casa’, quando ci si trova al loro interno, la risposta è particolare… Nel senso che di sicuro si tratta del passato. Ma avere vissuto in epoche differenti, secondo altri usi ed altre quotidianità porta a manifestare qualcosa che va aldilà di qualunque presente. E’ un equilibrio fuori dall tempo.


Ora la mia soluzione per arrivare a questo punto, è munirsi di oggetti capaci di confondere le idee, magari avvalendosi anche del comportamento, per rafforzare ancora di più il caos interiore. La mia, sostanzialmente sarebbe l’applicazione della teoria della dissonanza cognitiva al contrario. Voglio dire, questa tesi, si basa sul presupposto che il modo di funzionare degli esseri umani è quello di cercare coerenza. Dunque il trucco è fare scavare un tale cratere tra le nostre credenze, il sentimento di realtà ed il nostro comportamento, che il cervello si metterà l’anima in pace.
Ecco perché è importante sapere che gli oggetti arrivano veramente dal passato, hanno una storia e sono costati una fucilata. Per esempio, qualche anno fa, avevo visto da un antiquario una brocca del XVIII secolo. Ecco immaginatela riempita d’acqua sulla vostra tavola tutti i giorni, anche quando non c’è la tovaglia e gli unici a mangiare a casa siete voi. E a dispetto di qualunque ragione che la vorrebbe in una teca di vetro. Ma anche essere frequentatori di negozi di recupero di materiali edili è molto utile. Perché questi oggetti hanno anche la funzione di essere dei portali: se la vostra casa è stata costruita l’altro ieri nessuno le impedisce di andare a farsi un giro in qualche altra epoca.
Raggiunto questo stato, l’incantesimo dovrebbe partire e approfittando della confusione dispiegarsi. Ma di sicuro per trasformare l’aria avrà bisogno di spazio, quindi l’altro elemento che bisogna ricordare, è di lasciare sempre qualcosa di non finito.
Adesso c’è solo da provare.
Elisabetta Guida
