Uccellini…



Ci sono sensazioni che rimangono sotto la pelle.
Nel senso… a volte capita che una storia cominci a raccontartela ‘il prima’, cioè… tutto il collaterale, più i vari pezzi di passato che accadono. Ma poi, a ripensarla, rimane in testa come un incastro indissolubile.
Essendo questo il caso, racconterò questa storia come un addizione matematica. La scenografia sulla quale si staglia è una vecchia edizione del Paris Deco Off, il salone internazionale della decorazione.
La metropolitana +
La mia era la linea gialla (bellissima: in fondo al treno c’è il vetro e si vede la galleria); la più antica, fu inaugurata nel 1900. Ai tempi, le gallerie erano scavate a mano e c’era una guerra d’opinione tra chi fosse a favore o contro (nelle grotte di calcaree, utilizzate per creare il percorso dei treni, venivano coltivati gli Champignon e poi a Parigi c’era già la Petite Ceinture). E mentre viaggiavo, pensavo ai due signori ritratti in un quadro che avevo visto al Musee Carnavalet (il museo su Parigi- cosa incredibile: fui tra le cinque persone della giornata a cui regalarono l’entrata!-) che scavavano in un cunicolo buio illuminato solo da una lampada ad olio.
La Carmen +
Su una parete del vagone, c’ era la pubblicità dell’opera con le prime 2 strofe, forse dell’aria più famosa, “L’amour est un oiseau rebelle, que nul ne peut apprivoiser” (l’amore è un uccello ribelle, che nessuno può domare). +
Le luci fatate di Beau et Bien.
Premessa: conobbi Silvie Marechal in fiera a Milano e wow; gli avevano affittato praticamente un metro quadro, in un pertugio del padiglione ma che meraviglia. (Ricordo in particolare le luci acquatiche cioè …quelle galleggiano nelle piscine… sembravano vellutate -le toccai, cosa che non faccio mai- ).
Ma in questo caso erano gli uccellini di porcellana di Limonge, appollaiato un po’ ovunque nello showroom di Boffi a Saint Germain de Pres, poi la musica, l’intervista con Silvie.
Risultato: = poesia.
È stato come se mi avessero sfilato da sotto i piedi il tappeto del mio ‘solito’ -la plastica, confusione, maleducazione, io che arrivo dopo essermi fatta non so quanti chilometri tra fiera ed altri eventi, con mille sacchetti, lo zaino della macchina fotografica con gli obiettivi, la borsa… mentre i miei colleghi come fossero usciti da Vogue, freschi, truccati e parrucchierati mi guardano straniti- e l’avessero sostituito con la meraviglia, quella vera, quella del c’era una volta…
Ecco, ogni volta che qualche uccellino chiede ospitalità in una casa, chiunque l’abbia disegnato o qualunque forme abbia, sento Beau et Bien.
Elisabetta Guida
(Dopo tanti rinvii causa Covid, il prossimo Paris Deco Off sarà dal 23 al 27 Marzo. Emozione.)





