Il profumo della libertà.


(Ho fotografato e filmato Open Mind in questo modo perché per me è come una bottiglia con un messaggio segreto che si trova per caso mentre si passeggia su una spiaggia deserta… Un altro pensiero, la scoperta di qualcosa di inatteso.)
State of Mind è un universo di raffinatezza assoluta; una Maison de Parfum, di nicchia, sulla quale ci si potrebbe scrivere ore, considerato che non c’è particolare, che non sia stato studiato nei dettagli ed abbia ricchi ‘perché’.
Di base, il progetto, lavora sulla sinestesia.
Vale a dire, quella sindrome per cui, i sensi, si accendono tutti insieme e i fortunati, che ne sono affetti, possono sentire il sapore di una parola, il profumo di un colore o il suono di un odore. Certo ci sono differenti tipi di sinestesia e le combinazioni infinite.
Recentemente, una teoria ancora in fase di studio, avrebbe ipotizzato che tutti i neonati sarebbero sinestitici, in seguito, crescendo, il cervello crea percorsi sensoriali distinti.
La bella notizia è che sembra basti innescare due sensi contemporaneamente ed il gioco è fatto, tutti possiamo diventare sinestetici.
A proposito State of mind associa all’odorato, il gusto: protagonista sono i tè che hanno lo stesso identico sapore dei profumi. E se vi state chiedendo il perché, allora, dovreste fare un viaggio nel passato della fondatrice del marchio, Catherine Laskine Balandine. Ascoltare con lei i racconti, sulla Cina di sua nonna; un luogo dove i fiori sbocciavano nelle chicchere di acqua calda prima di trasformarsi in tè.
E nonostante la considerazione della bevanda sia fatata, con State of Mind, la fondatrice è riuscita a trasmetterla al mondo intero grazie all’altissima qualità delle erbe (mi diceva che per mantenere la freschezza hanno arrivi settimanali).


Il tè secondo State of Mind illustrato da Olena Mynenko. La fotografia dello showroom di State of Mind.
Rimane che se si annusa -e contemporaneamente si beve- il profumo ed il tè di Cathrine, l’effetto è quello di essere in una nuvola, al di là di qualunque presente. L’obiettivo di State of Mind è entrare in una certa disposizione d’animo.
Quello che succede è che si allarga il punto di vista, cioè si coglie un lato del giorno che che si sta vivendo, in un modo, a cui non si sarebbe pensato, perché sepolto sotto altri pensieri, ma che, invece, apre a nuove soluzioni. In poche parole fa emergere anche il noi, di cui ci siamo dimenticati.
Per l’occasione del lancio di Open Mind, il nuovo stato mentale del marchio di profumeria di nicchia , ho incontrato Catherine Laskine Balandine e le ho fatto qualche domanda.


Perché “Open Mind”, da cosa è stata ispirata per questo stato mentale?
Catherine– Avrei potuto chiamarla libertà, ma la libertà non c’è, e ancor meno oggi con confinamenti, pass, mascerina… È lo stato d’animo che ti dà la possibilità di raggiungere l’orizzonte, e quindi una certa idea di libertà, di accettare opinioni contrarie, di immaginarsi cambiando paradigma, insomma la libertà di pensare in un mondo dove tutto è diventato pensiero unico, precostituito… “prêt-à-penser”.
Come crea la ricetta della Sinestesia… cioè come abbina gli ingredienti dello stato mentale che vuole creare?
Catherine– Generalmente scelgo gli ingredienti dei miei tè e dei miei profumi, sulla base agli stati d’animo che voglio rappresentare. Anche se sono scelte personali mi sembrano abbastanza universali se devo giudicare dalle opinioni dei miei clienti. Ad esempio, per rappresentare la leggerezza di BUTTERFLY MIND ho scelto Bai Mu Dan, un tè bianco cinese, con Sakura, Feijoa, ciliegia, foglie di nocciola, vaniglia. Per immergersi nell’intensità della vita di MODERN NOMAD, ho usato un tè giapponese tostato Hojicha che ricorda le note di cuoio e fuoco di legna, con prugna, rosa e vaniglia.
Perché il mare? Perché l’azzurro? Perché il Giappone? Perché ha scelto il Gyokuro?
Catherine– OPEN MIND OPEN MIND è una ricerca di un’ apertura mentale, un bisogno di guardare il più lontano possibile, oltre l’orizzonte. Per gli europei il Giappone rappresenta abbastanza bene un luogo oltre l’orizzonte e il tè Guyokuro sa di mare, il sapore delle alghe, grazie al suo eccezionale contenuto di clorofilla, appositamente coltivato in questo modo per dare un gusto che i giapponesi chiamano UMAMI.



Cosa c’è dietro la scelta di abbinare proprio quei tipi di legno?
Catherine– l’hinoki, il cipresso giapponese viene spesso utilizzato in associazione con note marine per rinforzare l’aspetto dell’ozono. Mentre il Gaiac dona nel caso di Open Mind una base solida e solare, quella che sentiamo dopo mezz’ora quando il melone e il finocchio marino hanno avuto il tempo di evaporare.
Perché la sinestesia?
Catherine– la sinestesia, la compensazione di un senso con un altro, mi è molto vicina e cara, perché senza rendercene conto spesso sperimentiamo la sinestesia senza accorgercene. Immaginiamo persone a colori o in musica, associamo personaggi letterari a persone che conosciamo, attribuiamo la temperatura al sapore del cibo.






Come crea il miracolo nei suoi profumi?
Catherine– Mi sembra di non fare niente da sola. Tutto viene da me quando cerco per trovare.
Potrei identificare i profumi di State of Mind come una Pnl olfattiva?
Catherine– SI. la programmazione neuro linguistica (pnl) è considerata una pseudo scienza mentre in effetti Il nome deriva dall’idea che ci sia una connessione fra i processi neurologici (“neuro”), il lingiaggio (“linguistico”) e gli schemi comportamentali appresi con l’esperienza (“programmazione”), affermando che questi schemi possono essere organizzati per raggiungere specifici obiettivi nella vita.
Ho indossato Open Mind
Sulla pelle: Open Mind è una passeggiata sulla spiaggia.
Appena spruzzato è stato come se l’odore acuto del lime ed del melone fossero sempre davanti a me. La sensazione è che illuminavano i passi che stavo facendo. Perché poi arriva un mix di odori leggermente salati ma così densi che sembravano avere a che fare con la terra… un profumo duro, solido… come se all’improvviso mi fossi trovata di fronte un oggetto. Dopo diverse ore (ma tenete conto che su di me, i profumi State of Mind durano tantissimo. Dopo un giorno, nonostante la doccia, sento ancora la traccia), l’impressione è che abbiano calibrato il profumo per mantenere la sensazione di essere al cospetto di qualcosa, la differenza è che il mistero non c’è più. Poi via, via, questo oggetto sconosciuto pare allontanarsi e si sente un odore che diventa sempre più morbido, fino a che svanisce.
Associato al tè: la sensazione è incredibile (l’unica parola che mi riesce per descrivere) perché il sapore è identico all’odore.
Sui vestiti: Prevale la parte centrale
(Comprare Open Mind sulla pagina www.stateofmind.fr. Se come me non amate comprare profumi via internet, rimarrete stupefatti. Vi arriva un pacco che è più una specie di matrioska, (la scatola che racchiude una latta per conservare il te, dentro la quale trovata la bottiglia di profumo. Spaccato il cartone dello spedizioniere, il colore domina è il nero con i fogli di carta velina della stessa tonalità di oro del disegno di Mucha.)
Elisabetta Guida