Qualcosa di primordiale.
Articolo da leggere come fosse una storia dentro l’altra.
(I disegni , anche quelli animati sono miei)
1- L’inizio.
Sono tante settimane che penso a questo articolo. Era cominciata quando avevo visto da Guiltless Plastic, di Rossana Orlandi, una serie di sculture fatte con materiale di scarto che ritraevano il processo dal feto al bambino.
(L’artista è Tecla Vellani).

Allora ho pensato cosa fosse un inizio e all’associazione che si fa con la forma dell’uovo.
Ho scoperto che nel paleolitico superiore le uova erano simbolo di rigenerazione e che noi oggi usiamo gli stessi loro simboli per decorare le uova di cioccolato. Bellissimo è incredibile.

Certo l’uovo è un archetipo
Nelle scritture Veda considerano il tuorlo, il sole ed il guscio: terra e cielo. A cui viene fatta l’associazione dell’ ovulo immerso nel mare di sperma. Aristofane raccontò che la notte era un uccello che depose in un luogo sotterraneo profondissimo un uovo pieno di vento, da cui nacquero Eros (la forza travolgente che spinge ed attrae gli uomini) e Phanes (la luce, il Dio donatore di vita).

Gli alchimisti individuavano l’origine dell’uovo nel tuorlo, il punto del sole in cui ha origine l’essere vivente.
2 – Quando un oggetto…

Combinazione quest’anno si festeggiano i 60 anni della Gioielleria De Liguoro. Così sono andata a vedere sul sito e mi sono imbattuta in questa clutch.
Allora ho capito, perché mi ha fatto pensare:
– alla musica rock che è volere tutto e ,contemporaneamente, non dargli importanza;
– a Keith Richards che ha l’artrosi e che la gestisce con creatività per trovare il modo di continuare a suonare.
– a Igor Sibaldi che dice che il Diavolo è la confort zone.
(la fotografia di Keith Richards è di Jerzi Bed arski)

Dunque ecco cosa c’è dentro ogni inizio: uno spartito di musica rock.
Ed è qualcosa di primordiale, un modo di vivere.
Intanto perché non c’è uno stile vero e proprio, non c’è un oggetto che possa essere definito “rock”. Indubbiamente l’eccesso, ma a dare sapore è la leggerezza, quell’atteggiamento di non dare ad una cosa, indipendentemente da quanti costi, il potere di sostituirsi a noi.
Poi, proprio come siamo fatti.

Prendete i ricordi, anche se l’esperienza è la stessa nessuno ha la stessa memoria, o comunque spesso quello che pensiamo sia accaduto è un miscuglio di sensazioni e pezzetti di realtà. Il motivo è che siamo progettati per guardare avanti.
Elisabetta Guida
(Questo bracciale e’ un gioiello d’artista, si chiama “ Il mio sbaglio più grande” ed è di Carolin Denter, in vendita su Klimt02.net)