Parole e Design. (Tra Dubai e Merano)

Il Global Grad Show è un evento, all’interno della Design Week di Dubai, che premia i migliori progetti, provenienti dalle 100 più importanti università del mondo.
Francesca Nava, che studia Design a Londra, è una di queste. Il suo progetto si chiama Fablo ed ha lo scopo di preservare le lingue a rischio di estinzione. Si tratta di un app, che, per raggiungere l’obiettivo, utilizza storytelling e gaming. Infatti, se nel mondo si parlano più di 7000 lingue, ne scompaiano due ogni quindici giorni.
A cercare sul web quando si sono estinte le lingue antiche, si scoprono cose interessanti, ad esempio il Gallico, che a dispetto di quanto si crede, veniva ancora parlato nel quinto secolo dopo cristo, cioè dopo la caduta dell’impero romano. Ma la tragedia rimane, anche se ci sono studi che affermano, che la perdita si rifletterebbe solo nelle culture dell’area direttamente coinvolte. Non credo sia così semplice. Perché una lingua è una cultura, un modo di percepire il mondo. Non è solo un’altra maniera di dire qualcosa. La prova sono le traduzioni, che non sono mai identiche. Si deve sempre aggiungere qualcosa… un po’ per le parole che hanno significati diversi o per il modo di intendere il tempo o il suono che fa aggiungere lettere che si per se’ non hanno senso, e via così.

Sincronia vuole che, questa mattina a Merano, ci sia la conferenza stampa di apertura della mostra ‘The Poetry of translation’. Si tratta di settanta opere che vorrebbero raccontare le diverse prospettive durante il processo di traduzione. Il respiro sarà ampio, perché di modi di esprimersi ce ne sono tanti. In mostra ci sarà un’unità di Codice Morse tradotto in segnali luminosi, si trasporrà la musica in disegno; certo partendo dalla scrittura. Ma la domanda che aleggerà sopra a tutto è: “Cosa succede quando un sistema viene trasferito in altro”?

Di sicuro quando una lingua muore si spegne per sempre una luce, ed il buio che ci avvolge diventa sempre più fitto. Elisabetta Guida

Un pensiero su “Parole e Design. (Tra Dubai e Merano)

  • Novembre 12, 2021 in 9:32 pm
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    Hai proprio ragione, infatti al liceo non ci facevano tradurre dal latino, ma “dare una versione” del brano dell’autore. Ogni lingua è vita!

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