Nebbia…


Alla Biennale del Design di Zurigo 2021 la protagonista è stata la nebbia.
Lo scorso settembre, Authos.ch e Stella Speziali hanno creato, all’interno del giardino botanico della città, un’esperienza immersiva e multisensoriale. L’idea era sperimentare la nebbia, senza le seccature tipiche delle giornate di forte foschia, ma ‘solo’ sentendo la magia dell’essere un po’ confine, un po’ miraggio; giocare con il fenomeno ottico della falsa immagine. Ma anche percepire la meraviglia, cioè quella bellezza così bella in assoluto, che, sembra un incantesimo.



Perché se nella nostra cultura la nebbia è percepita come qualcosa che separa,
(penso ad Avalon – a proposito ho scoperto che la nebbia che la circonda sarebbe in realtà fuoco- o a quando Atena fece scendere la caligine su Atene, in modo che Ulisse non potesse vedere la città)
in Oriente, c’è una teoria affascinantissima che impone tutto un altro modo di vedere il reale e che è alla base dell’Architettura Fluttuante.



Tutto cominciò in Cina ed ha a che fare con i significati che si danno alle parole fluido/solido, spirito/corpo; in una parola al Tao.
Prendete un essere umano: ha un corpo fisico (mani, braccia, gambe, viso, capelli ecc…) ed un corpo gassoso (emozioni, pensieri, stati mentali ecc..).
Lo stesso vale per la realtà fenomenica. La nebbia, il vento, la pioggia, particolari condizioni di luce ecc… rivelano lo spirito di un luogo. Cioè come se le atmosfere mostrassero l’ essere (interno e segreto) di una ‘cosa’.
(per esempio, sapete qual’e’ l’anima del riso che bolle? La nuvola di vapore che si forma sopra la pentola).
Questa idea si diffuse in Giappone e si trasformò in nell’ architettura fluttuante. Quelli che si vuole e’ riuscire a rendere lo spirito di una forma; creare la sovrapposizione tra il corpo fisico è quello intangibile. E siccome gli esseri umani e le cose hanno entrambi un dentro emozionale ed un fuori oggettivo, dentro questa teoria c’è anche lo studio dell’interazione e dello scambio di energie tra uomo e ambiente.


Il progetto al Giardino Botanico di Zurigo permette di fare sentire sulla pelle tutto questo. Certo dipende, visto che a dirigere le operazioni è il cuore.
Ed anche se settembre e la biennale sono passati, questo progetto permette di guardare la realtà da altro punto di vista. Permette di scoprire che la magia esiste ed è tutta intorno, basta sentirla. Dopo tutto siamo nel periodo dell’anno ideale: è novembre e l’autunno ci sorride.
In un Haiku, Yosa Buson scrive: “Nebbiolina del mattino/ Simile a un dipinto di un sogno/ Gli uomini proseguono per la loro strada”.
Elisabetta Guida
Fonti
Per Avalon: www.ynis-afallach-tuath.com.
Per l’architettura fluttuante: atmosfere di nebbia e di vento.
Per l’haiku: infonotizia.it