La pelle delle cose

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Qualche giorno fa, mi sono imbattuta in Dustin Yellin. Un’artista che con piu di 3000 ritagli crea Tableau Vivant, cioè microcosmi, attraverso cui studia le più varie connessioni -tra cose ed esseri umani, tra gli esseri umani e l’ambiente piuttosto che tra gli esseri umani tra loro-. Le sue opere sono psicogeografie, politiche dell’eternità, ponti, e via così. Le parole magiche sono complessità, ma soprattutto ‘scatola’.


(l’immagine a fianco è di AnotherMag.com)

Racconta di avere cominciato ha otto anni quando seppellì una scatola con una forchetta, una penna e un biglietto da un dollaro. L’idea era che l’uomo del futuro, o qualche popolazione aliena, fra qualche millennio, la trovassero e capissero la nostra civiltà. Da allora Dustin Yellin non ha più smesso di pensare ‘nella scatola’ ed ha trovato un linguaggio sempre più preciso per capire cosa c’è dentro una forma.

A capovolgere il pensiero, la pelle delle cose è un’operazione alchemica. 

D’altra parte pacchetti, bottiglie e imballaggi sono ciò che rendono un regalo indimenticabile, il cibo più buono, l’abito più bello. Loro rappresentano l’emozione, la connessione, il sentirsi allineati. Ma soprattutto sono il ricordo: il contenuto invecchia, come ci hanno fatto sentire no.

Non c’è niente di più immateriale e nello stesso tempo inutile -carta, plastica, disordine, rifiuti da smaltire…-, se non fosse che tutto, al mondo, tende alla perfezione. Immaginate se una volta che hanno concluso la loro funzione sparissero.

Beh ci si sta arrivando. 

Fergus Telfer ha creato Scobio, una pellicola biodegradabile, usando gli scarti di una distilleria di Gin. La particolarità è che oltre ad essere antimicrobica e capace di trattenere l’acqua (può avere anche un utilizzo medico) non ha componenti industriali e si dissolve… 

Mentre Amelia Sjoberg ha progettato ‘The disappearing package’, un imballaggio completamente solubile a 40 grandi.

Ora, affermare che fra qualche settimana nastri, carta e imballaggi scompariranno nel momento in cui l’effetto wow ci travolgerà è difficile. Ma è un inizio!

Elisabetta Guida