La mia design Week 2023 /2
20 Aprile– (non sono riuscita ad aggiornare Instagram con le meraviglie del pomeriggio perché Instagram ha smesso di caricare).
Questa mattina sono ripassata da Masterly per fare un po’ di fotografie. Il problema è che nella cartella stampa ce ne sono pochissime… ed è talmente bello.
Poi siccome la vita equilibra sempre, ho avuto un’ esperienza orribile al Circolo Filologico (si trova in via Clerici, una strada bellissima, nascosta, li c’è anche Palazzo Clerici, dove ha sede la scuola per diplomatici, andateci -non ho fatto caso se c’è ancora la pizzeria, nel caso è un locale particolare, si respira aria internazionale). Evidentemente non ho selezionato abbastanza.
Resta che mi sono sentita umiliata, brutta… avevo voglia di casa, raffinatezza, eleganza, sentirmi accolta. In due parole: Molteni & Dada.
Stupendo: ma stupendo, andateci, anche se il mobile in se, non vi dovesse interessare perché loro sono una navicella spaziale. Cioè è il dettaglio ma non in senso barocco, fine a se stesso… è la ricerca della bellezza, tanto che sembra che la realtà si smaterializza e il mondo diventa perfetto. L’armonia, adoro l’armonia. Quest’anno hanno presentato il dehor disegnato da Van Duisen: meraviglioso, gira tutto intorno al giardino ai colori della terra. Che detto così non rende, dovete andare, perché è la sensazione, la combinazione perfetta. E se non basta c’è un altro motivo: Molteni & Dada sono gli unici che hanno innovato sempre, ma sempre, quasi con testardaggine. Gli unici, credetemi.







Quindi sono passata in Statale: mi è piaciuto tanto. Forse c’è meno rispetto agli altri anni, ma io trovo che sia più bello e meno dispersivo, il messaggio, quello della bellezza del rispetto per il nostro pianeta arriva diretto. Ma nessuna arroganza, nessun fondamentalismo (l’avrei detestato). ad esempio hanno ricostruito una ‘grotta’, l’interno è tutta di muschio, che dovrebbe simboleggiare il riparo. Bello, bello.


















(Tra un posto e l’altro:
Se in questi giorni doveste essere nei pressi di Eataly, pranzate li. Io l’ho fatto ieri, mi hanno anche ricaricato il telefono ed ho speso 3 euro in più rispetto a Sturbucks per mezzo grissino/filoncino con il cotto e un cappuccino e senza cameriere che mi serviva al tavolo.

Dopo pranzo sono andata a Palazzo Litta. Non ero diretta lì; il consolato olandese mi aveva scritto che avevano altri designer che esibivano i progetti alle Stelline ma avevo inteso male, erano al salone satellite. Rimane ero diretta verso Corso Magenta e quando sono passata davanti a Palazzo Litta… sono stata attirata dalla scultura in cortile. Se interessa la visita è velocissima.



E accanto ho visto (per ora) l’esposizione più bella della design week 2023 (la seconda è l’Esprit Magicien): Teatro Zanat. È poesia, sul palco del Teatro ci sono gli artigiani che creano forme… perché gli oggetti sono questo: la forma del tempo, del gusto… Le fotografie non rendono giustizia: andate!






Ieri sera mi sono persa l’aperiti⁷vo all’Ottica San Maurilio. Mi interessava il progetto, perché quest’anno hanno proposto degli occhiali disegnati da un designer giapponese. Allora a proposito di forma mi intrigava la differenza tra un creativo occidentale ed uno orientale.





(Tra un posto e l’altro:




Ho finito la giornata con la premiazione Ro Plastic alla Triennale con Rossana Orlandi.





A domani.
