Il profumo della magia

Nel 2016 era uscito un libro curioso: l’atlante delle isole fantasma. Si trattava della raccolta di tutti quelle porzioni di  terra che nel corso del tempo sono stati rimossi dalle carte geografiche. 
E  ce n’erano tantissime.
Si dice che Hy- Brasil nell’Oceano Atlantico a ovest dell’Irlanda, avrebbe reso immortale chi vi sbarcasse.
Oppure l’isola, avvistata nel 1810 nell’oceano.  Quando, all’inizio del secolo scorso, un gruppo di esploratori tedeschi andò a cercarla, la nave si incagliò nei ghiacciai, loro continuarono a cercarla con le canoe, ma nessuno fece ritorno. Addirittura ci fu un’isola al centro di uno scontro tra Messico e Stati Uniti: la ragione del contendere era chi poteva fare carotaggi per cercare il petrolio.
(Anche se potrebbe essere che fosse sempre la stessa isola, Bouvet, scoperta nel 1739, che scompariva ed appariva  in posti diversi  come nella trama di “lost”. )

Sembra che per mare, la realtà davanti ai nostri occhi  debba fare soprattutto i conti con la rifrazione della luce che fa vedere cose che non esistono, lo chiamano Effetto Morgana. Aggiungete i “si dice”, le credenze e la cultura di provenienza di ognuno. Metteteci che i calcoli delle coordinate possono essere sbagliate.

Ma il punto è qual’e’ il valore di realtà che pensiamo di vedere -ed a cui attribuiamo certezza, perché “è lì”, “perché la vedono tutti”. Però a pensarci, ognuno di noi ne fa un esperienza diversa. Non solo, a seconda di chi guarda che sia un animale o un essere umano, anche l’oggettività è diversa. 

Personalmente credo che esistano sacche di magia. Nelle profondità del terreno, libere nell’aria. Un’energia che a volte si espande  all’improvviso, mentre altre, forma, proprio un campo magnetico in alcune zone  precise del mondo; quartieri, case, hotel. Ma non esiste una regola, delle condizioni  oggettive capaci di spiegare come si scatena l’incantesimo: succede.  

C’è quell’idea nelle antiche scritture vediche per cui ogni respiro, ogni scelta, ogni passo, che si fa e’ all’inseguimento di un odore che riusciamo a sentire solo noi. Una specie di miscuglio tra le teorie sul libero arbitrio, prese tutte insieme, e la sincronicitá. Poi c’è la magia. E a proposito di profumi c’è ne sono alcuni che hanno componenti che spariscono e all’improvviso riappaiono mentre li si indossa, ecco per me succede così. 

Certo è un odore difficile da identificare.  

L’anno scorso a  Esxence avevo incontrato un profumo che volava nell’aria come una bolla di sapone.  Una miscuglio di rosa e fava tonka che galleggiavano  sopra  un mondo dall’odore erboso, acidulo, un po’ selvatico. Ecco per me è quanto più si avvicina al profumo della magia ed a come funzionano le cose. L’alchimista è Caraceni, il famoso sarto e a pensarci questa associazione non è strana. Perché in definifinitiva i vestiti ci portano nel mondo, quindi, chi meglio di loro sanno com’è la realtà e cos’è la magia?

Elisabetta Guida