Il Bois de Boulogne: tra Neully sur Seine, Puteaux e la colonna sonora del Barocco.


Questo articolo è fatto di quelle storie che ho dovuto tagliare dalla puntata del podcast sul Bois de Boulogne.
Intanto: Claude Bordard de Saint James. Per prima cosa il nome, quello vero era “de Saint Gemme”, ma amava l’Inghilterra, così se lo fece cambiare. Non per niente chiese all’architetto paesaggista che gli fece fece il parco del suo Castello un’architettura anglo / cinese (la moda dell’epoca). Certo fino ad un certo punto c’era una parte puantumata ad alberi esotico e rari. Insomma tutto quello che faceva scalpore.
Ma dicevo nel podcast, lui ricchissimo, aveva addirittura finanziato la fondazione di una banca. Eppure fa bancarotta, perché non approvano il bilancio di una società a cui partecipava. Deve vendere tutto: la proprietà in Place Vendome al 12 è appunto la Folie de Saint James.

Però lui che fine fa?
Pare si sia trasferito dal cognato a Puteaux un paese proprio sul confine di Neully sur Seine, vicinissimo al Bois de Boulogne ( c’è un ponte che li collega) prima della rivoluzione francese nel 1778 morì..
Comunque sia, in quel punto, la Senna forma un isola. La cosa ridicola è che questo lembo di terra appartiene ad entrambi i paesi – Puteaux e Neully sur Seine- i quali per definire per bene il confine, hanno addirittura costruito un muro.


Mentre la parte interessante è:
– per prima cosa il fatto le ci siano le chiuse. Si decide quanta acqua entrerà a Parigi. E se una persona avesse vissuto almeno un paio di incarnazioni a Parigi e non gli avessero cancellato la memoria, sarebbe un posto interessante dove andare a curiosare. Più che per il luogo, è l’allure. Nel senso basta pensare alla Senna e come questo fiume sia al centro di tutto, addirittura i numeri civici. Un po’ come andare alle origini?
– poi la questione che anche il Castello Madrid, costruito un paio di secoli prima ed oggetto della prossima puntata de “ le strade di Parigi” fu costruito nella zona del parco che appartiene a Neully sur Seine. Cosa interessante da approfondire.
Per il resto quando cercavo un minimo comune denominatore alle storie del Bois de Boulogne, quello mi è venuto in mente è lo stato di ebrezza, quell’essere tra il sopra le righe e completamente se’stessi anche nell’eccesso.. Perché noi oggi vediamo quello che è rimasto, tipo la Bagatelle in un modo un po’ piatto. Ma allora ci facevano di quelle feste che a essere invitati… waaaaa
Allora ho cercato un po’ di sinonimi e mi sono imbattuta in “follia” ed a questo ballo tradizionale portoghese del 1500 (ma forse ancora antecedente). Ho scoperto che questa musica poi modificata in un milione di versioni è stata la colonna sonora del barocco.
Elisabetta Guida