I talismani di Susan Lenart Kazmer
Al mondo tutto è energia. Così una volta che si è fatta piazza pulita della distinzione tra mente e corpo, l’idea sarebbe manipolare questa forza. E qualunque sia l’etichetta che si dà a queste pratiche. Certo si pensa subito all’esoterismo, a qualcosa di oscuro, ma considerate la stessa disciplina dello yoga, il suo concetto di respiro, il modo in cui si veicola l’energia attraverso i chakra; oppure il buddismo, all’importanza di recitare un mantra ad alta voce per avere la vibrazione, per suonare a quella precisa frequenza.
Per non parlare di quelle credenze ataviche che portano a talismani ed amuleti di cui ancora oggi, magari inconsapevolmente, si fa uso. Un paio di scarpe che consideriamo fortunate, una pietra, un numero. Poi c’è tutto il mondo della gioielleria sacra.
A proposito Susan Lenart Kazmer è una vera esperta: sa tutto quello che dovrebbe fare un talismano e come lo si crea. Ma è il come ci sia arrivata ad essere interessante, perché lei è proprio una persona particolare.
Infatti dopo avere avere studiato l’arte orafa si è addentrata nell’universo segreto della gioielleria sacra. Dunque rune, ossa, pietre e di tutta la cultura che sta dietro questi manufatti viaggiando per il Sud America, la Thailandia, il Bhurma, il Vietnam, verso i villaggi più remoti, passando la notte in qualche granaio nei granai o come ospite di qualche contadino. Ma soprattutto ha incontrato persone che ancora oggi credono nella magia e percepiscono lo sciamanesimo, l’energia delle pietre e i simboli di colori e immagini come qualcosa di concreto e reale. Un esperienza che l’ha portata prima a diventata restauratrice di gioielli sacri antichi provenienti dalle zone dell’Africa Occidentale e dell’India dell’est, poi creatrice lei stessa di amuleti. Niente di troppo commerciale però, quando il suo nome ha cominciato a girare e sono arrivate collaborazioni importanti, Susan si è presa tre anni sabbatici per rimanere autentica. Tra l’altro ha anche pubblicato un paio di libri, ‘Resin Alchemy’ e ‘Making Connections’. Dunque chi meglio di lei per capire come funzionano e come sono fatti i talismani?
Ho conosciuto Susan Lenart Kazmer alla scorsa Jewelry/week, aveva presentato una collana, un talismano runico e le rune sono sia un vero e proprio alfabeto che un sistema di divinazione, dove ogni lettera rappresenta un amuleto. Ma sono i gioielli sciamanici quelli che mi sono piaciuti di più, perché sono un miscuglio di forme, simboli, pietre, materiali…
A riguardo si crede che alcune forme, certi metalli, i colori o le immagini -come i pesci che rimandano all’abbondanza, gli orsi alla ferocia, la spirale alla vita eterna- emettano potenti vibrazioni benefiche. Secondo una teoria ciò dipende dal pensiero ( considerato che anche i pensieri emetterebbero delle vibrazioni) e che nel corso degli anni si è andato stratificando, così ha caricato l’oggetto di enorme energia. Però in questo caso al talismano bisogna crederci: alla fine non sono altro che dei catalizzatori delle nostre intenzioni, tipo il martello di Thor per intenderci. Ma c’è anche chi ritiene che questi oggetti brillino di luce propria e questa filosofia ha a che fare con l’idea dell’anima mundi, cioè con la sorgente della vita che informa e crea ogni cosa.
Resta che i talismani sono una combinazione di credenze più o meno antiche. Si potrebbe affermare che alcuni significati vanno a rimestare negli archetipi? Chissà. Prendete gli ultimi talismani di Susan, il cerchio che richiama le energie del sole e della luna, il quarzo che porta luce e felicità se è citrino oppure aiuta a superare le avversità con positività se è fumé. Magari chiedere a Susan Lenart Kazmer di orientare queste energie a una particolare situazione (lei lo fa con lo stesso rito di egizi ed aztechi) L’unico dato concreto è il fascino. Elisabetta Guida