“Il tempo.
Si dice che esista solo il presente.
Ed effettivamente quando il tempo venne creato, l’esigenza fu quella di inventarsi un passato ed un futuro che funzionassero come un filtro; dei passaggi messi qua è là sulla linea temporale. Da sempre, infatti il loro compito è stato quello di fare passare solo chi avesse raggiunto un altro punto di vista. Perché una volta che si attraversa il futuro, cambia tutto. Addirittura il modo di sentire ed esprimere i sentimenti.
Del resto, situazione che chiunque, può sperimentare e, secondo alcuni studiosi, averne certezza scientifica.
Prendete una lingua straniera, basta parlarla ed i pensieri si formano in modo diverso. E non solo a livello grammaticale. Una serie di parole che nate in diverse culture definiscono un identico oggetto, comprendono un insieme di significati e di immagini completamente differenti. Per esempio, in italiano “cena” arriva direttamente dal melodramma e la tradizione vorrebbe che la si usasse esclusivamente nel caso in cui di decida di mangiare qualcosa dopo essere stati all’opera. Al contrario si dovrebbe parlare solo di pranzo. Dire “cena” fa immaginare la notte, le atmosfere nebbiose, il bagliore delle lampade ad olio nel buio. Poi carrozze, abiti da sera, amori segreti… E non esiste al mondo una parola, in un altra lingua, che evochi le stesse emozioni.
Mentre, riguardo alla “certezza scientifica”, ricordo un articolo che avevo letto un po’ di tempo fa, raccontava l’evoluzione e, nello specifico, della connessione tra fisicità ed emozioni. Si diceva che gli uomini primitivi non avessero le sopracciglia e che questa caratteristica fisica si riflettesse sulla mimica facciale e sulla comunicazione non verbale. A proposito si ipotizzava che nel momento in cui si è distinta la sensazione che fa aggrottare o sollevare le sopracciglia rispetto all’ emozione più generale siano nate. Come se la necessità di dire qualcosa vada di pari passo con la possibilità di dirla. D’altra parte il passare delle epoche ha avuto l’effetto di cambiare l’anatomia di alcune parti del corpi. Allora è come fossimo un miscuglio, come se materia e spirito fossero in una connessione strettissima. C’è chi sostiene che il fine dell’evoluzione sia arrivare al cosiddetto punto Omega, cioè raggiungere la massima conoscenza, la massima armonia.
Rimane che, nel corso dei millenni, passato e futuro hanno allontanato grandi amori.
E allora si può anche essere spinti in epoche di un passato lontano. Succede, quando qualcuno si fa annientare da un sentimento troppo grande e si dimentica di se stesso.
Nessuno può sfuggire alle barriere del tempo. Passato e futuro hanno una carica magnetica così forte da fare del presente un tapis-roulant contro cui inevitabilmente ci si va a sbattere.
Ma esiste un modo per sottrarsi all’inevitabile; un drastico escamotage messo in atto da qualche principe azzurro. Certo niente di definitivo, solo il tentativo di prendere un po’ di tempo e provare ad aspettare l’Amore per entrare insieme nel futuro. Perché se è indiscusso che comunque ci si ritrova, uno dei due per raggiungere l’altro dovrà fare il doppio della fatica. Certo, a meno che una volta entrati in una nuova vita si trovi il modo di stare in equilibrio, temporeggiare un po’, senza indietreggiare. Difficile.
In tutto questo, bisogna precisare che l’esistenza del principe azzurro è indiscutibile. lo dice lo Zohar il libro più esoterico della Kaballah. O meglio secondo il testo sacro avremmo tre anime, la più pure tra tutte al momento della morte si stacca dal corpo e vola a baciare l’essere che è stato creato assieme a lei; e voila’. Certo che se non dovesse bastare dovrete fidarvi di me che porto a testimonianza ben due fatti.
Il primo.
L’altro giorno, in treno, ho incontrato una signora che mi ha raccontato di avere conosciuto suo marito a gennaio e d’essersi sposata nel febbraio dello stesso anno e ancora dopo trentun anni quando tornava a casa dal lavoro aveva il batticuore.
Ora trovatemi una briciola di logica se non quella per cui il Principe Azzurro esiste.
Il secondo.
La storia che vi sto per raccontare:
“I Castelli sono principi addormentati“ su: I tune e Amazon
@elisabettaguida @elisabettaguida