Fattore ascensore

Mi sono imbattuta nell’ascensore in cristallo di Adriano Design; e si sa qual’e’ il nugolo di sensazioni che si attribuisce all’ascensore. In verità è un po’ il destino di tutto  quello che porta da un punto A ad un punto B,   ma sono gli ascensori ad avere la peggio, perché quello è proprio il luogo dove si vuole essere altrove. Allora mi è venuto da pensare al presente, e alla filosofia del qui e ora. 
Per molti la soluzione è vivere l’istante, perché certo il passato ha cessato di esistere ed il futuro non c’è (a proposito curioso che gli inglesi esprimano le diverse probabilità di quello che verrà con le stesse costruzioni usate per il passato). Ma è davvero possibile? 

Per esempio, a cosa pensiamo quando baciamo qualcuno? Fate caso, sul web si trova di tutto, cosa succede al corpo, perché fa bene, ma voi, dove siete? A cosa pensate?

Ed è innegabile che ovunque, ci sia una vera ossessione sul  ‘vivere nel presente’. Ma il fatto singolare è che se lo facessimo per davvero, perderemmo anni di evoluzione, visto che vivremmo per il momento, come presupponiamo facciano gli animali.

Allora secondo me la soluzione è levitare.

Leggevo il modo di funzionare del nostro cervello. I ricordi non sono mai precisi, anzi, a volte sono  completamente falsi, ricostruiti, tagliati come fossero scene da un film. E la ragione è, che la funzione della memoria e dunque del passato,  si trova nell’ impedirci di ricommettere quelli che abbiamo considerato errori e predisporre quei comportamenti che ci portano alla gioia. Se si aggiunge che l’unico tempo che abbiamo è il presente (ricordo che in episodio dell’ Ispettore Barnaby, c’era un personaggio, che diceva che in 7 anni, tutte le cellule del nostro corpo cambiano perciò diventiamo individui diversi) e il futuro è il luogo dove si sviluppano le conseguenze delle nostre azioni; allora la parola che ci descrive meglio è: “attraverso’. 

Ecco: il fattore ascensore!
Perché se si ritorna ad ‘Ala’, il progetto di Adriano Design, e s’immaginasse di salirci, in una delle case dove è stato scelto, alla fine, magari inconsapevolmente, quello che passa è: panorama, presente, ricordi…e poi ci si trova da un’altra parte, in un’idea, una suggestione, un sarebbe bello che diventa un progetto; insomma nel futuro. 

A pensarci potrebbe essere un idea per una meditazione. E c’è un altro elemento perfetto allo scopo: gli ascensori, quando ci siamo sopra si muovono sempre, dunque,  fuga dalle fissazioni.

Elisabetta Guida

Fonte, Justanothermasterpiece.tumblr, L’autore e’ Tomie Ohtake (ma non sono sicura)