Che fine a fatto Elisabetta Dolfin? (eh… i pettegoli)


Settimana scorso mi è arrivato un comunicato di Venezia 1600, dove si racconta un pezzetto della storia di Elisabetta Dolfin, una nobildonna del 1500. O meglio… una versione legata alle apparizioni di un fantasma dalla pelle bianchissima, i capelli rossi ed un vestito scollato sulla schiena, in una delle più famose ville palladiane del Veneto, di cui si dice trattarsi di lei.
Ma c’è qualcosa che non va.
La leggenda vorrebbe che Nicolò Foscari – l’uomo, sposato in seconde nozze da Elisabetta- esausto dai continui tradimenti subiti avrebbe rinchiuso la moglie nella villa di campagna disegnata dal Palladio. Alla ‘Malcontenta’ avrebbe passato gli ultimi trent’anni della sua vita senza mai essere vista da nessuno, neppure nelle sembianze di un ombra che si affaccia alla finestra.

Credendo al soprannaturale ho continuato a pensarci.
Intanto non si capisce perché lei, e non il marito, abbia questo destino di dolore che si perpetra nel tempo.
Resta che il primo pensiero è stato: perché non è fuggita? visto che, i si dice, raccontano che la villa fosse in stato di abbandono. E tanto più che la ‘Malcontenta’ si trova su una sponda del naviglio del Brenta, quindi ‘alla brutta’ avrebbe avuto anche il fiume per scappare.
Certo c’è da capire se per davvero la villa fosse in stato di abbandono -e di sicuro lo fu all’inizio del 1800- ma tra il 1500 e il 1600?

Elisabetta e Nicolò si sposarono nel 1555. La villa fu costruita tra il 1554 e il 1559. Nicolò, già proprietario di Ca’ Foscari, era alla ricerca di una casa di campagna vicina a Venezia. E il caso volle che a metà del XVI secolo vennero messe all’asta alcune proprietà tra cui quella in cui sorse la villa detta Malcontenta raggiungibile con qualche colpo di remi.
Ora, dalla data in cui fu ultimata fu tutt’altro che abbandonata : nel 1566 fu visitata da Vasari e nel 1574 ospitò Enrico III, re di Francia. In più, intorno alla proprietà si creò un microcosmo di case ed attività.



Sembra che l’unica spiegazione che dia credito alla leggenda è che Elisabetta Dolfin, sia stata murata. A sostegno della tesi: il fatto che il fantasma comparirebbe nel giardino sul retro o nella stanza di Armida.
Per sciogliere il dubbio basterebbe sapere se siano mai state trovate le sue ossa, così ho scritto alla villa e mi ha risposto Antonio Foscari in persona:
“ Elisabetta Dolfin al momento delle sue nozze con il Foscari era vedova di un Pisani oltre ad essere figlia di un esponente molto autorevole del patriziato veneziano, quindi di certo non è stata murata. Per di più Nicolò Pisani mori nel 1556, pochi mesi dopo il matrimonio, quando la villa non era ancora stata ultimata. Dove sia sepolta non è facile dire, perché nelle consuetudini veneziane -come non venivano mai registrati gli anni delle donne- non veniva indicato dove riposasse il loro corpo-“.
E riguardo al nome ‘Malcontenta’ con cui si conosce la villa e che molti associano ad Elisabetta?
“Malcontenta e’ il nome della località che appare nei documenti veneziani dal 1468, molti anni prima del matrimonio di Elisabetta Dolfin con Nicolò Foscari’.
E dunque? I soliti pettegoli -che non avendo una vita loro è il coraggio di farsela- hanno messo insieme un copia e incolla di fatti per invidia e sentito dire. Lei era bella, ricca…

Rimarrebbe da sapere chi è quella donna che alcune persone dicono di avere visto…
Elisabetta Guida