Il Blog (l’immagine di copertina è di David Bielander: credete sia cartone? No, oro dipinto. Adoro lui. Perché è nella semplicità il valore)

In questi anni di Principe Azzurro ho incontrato le Streghe Cattive delle Favole. E io non avendo mamma o papà

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La luce meravigliosa della Design Week 2022

C’è sempre un sistema solare, e  un centro attorno a cui ruotano i pensieri. Quasi, una gravità che tiene insieme

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Lucciole fuori stagione

Il primo febbraio è il capodanno cinese. A Bilbao un nuovo spettacolo di luci, da molti definito come fuochi artificiali ecologici, per via della loro composizione biodegradabile. Ma in realtà sono un’altra cosa. Istigano un emozione tipo… lucciole fuori stagione.

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Anche gli alberi hanno il loro capodanno

In Israele è rimasta viva una bella tradizione. Un tempo dopo che si era finito il raccolto e pagato le tasse si usava piantare un albero. Oggi questa festa è detta: il capodanno degli alberi, “Tu’Bishvat”. Un’idea che arriva da molto lontano. La più simile e quella che avevano i Celti…

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Nebbia…

Yosa Buson in un Haiku scriveva:
“Nebbiolina del mattino
Simile a un dipinto di un sogno
Gli uomini proseguono per la loro strada”.
Alla Biennale del design di Zurigo Authos.ch e Stella Speziali hanno creato un’esperienza immersiva per ‘sentire’ la nebbia.
Perché per percepirla ci sono due modi…

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In un deserto pieno di stelle

Grazie a questa epidemia ho scoperto il cappuccino ‘viaggiante’ (cioè all’americana): bicchiere di carta e possibilità di berselo dove si preferisce. Meraviglia. E in modo particolare quando piove a dirotto!
Mi era capitato di ripararmi alla belle e meglio sotto un tenda. C’era l’acquazzone, l’ombrello, quel senso di bagnato e freddo che poi ti perseguita tutto il giorno. Ma anche l’odore dell’acqua mischiato alle foglie bagnate e il cappuccino bollente a fare da contrasto. La cosa incredibile è che era come se solo il mio, fosse il mondo reale,  il resto, vita dentro un acquario.
È stata una sensazione di libertà assoluta. Una parentesi dal rumore del mondo.
Così ho pensato…  se si provasse a moltiplicare questa sensazione per un numero infinito, in quale luogo della terra ci troveremmo catapultati?.
Secondo me, nel deserto di Atacama a guardare le stelle.

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Gli alberi di Let You blossom. Mister progetto della design week 2021 (per me)

Ci sono alberi e alberi… quelli di Let You Blossom sono molto particolari.
Il progetto è nel nome, che tradotto sarebbe una cosa tipo lasciati fiorire, o permettiamoci di fiorire perché si tratta sedute… più sistema ambiente di sedute…!
Mi spiego.
Ho incontrato Jan J Halewijn da Masterly, The Dutch in Milan- la manifestazione più bella di tutta la design week- e gli ho chiesto di raccontarmi il suo progetto.

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Bibi Smit e il tempo che non esiste

La parola attorno alla quale tutto gira è: movimento.
Cos’è per lei il movimento?
Bibi Smit- il modo in cui si manifesta la vita.
Dunque come si pone rispetto al tempo? Cos’è per lei?
Bibi Smit- Per me il tempo non esiste, abbiamo solo il presente. Vede? Io non indosso l’orologio.

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Boom Boom: la foresta dove gli alberi parlano.

In olandese Boom significa albero e nell’isola di Vlieland, a Nord dei Paesi Bassi, c’è una foresta dove gli alberi parlano. Se si abbracciano, si toccano, o ci si passa semplicemente accanto, emettono dei suoni. Diversi per ogni albero e differenti a seconda di quanto ci si vuole avvicinare.

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Una foglia accartocciata che scivola sull’acqua del fiume Hudson

L’idea dello studio Heatherwick è stata proprio questa. Una foglia accartocciata che scivola sull’acqua del fiume Hudson.
Pensate che Little Island è nata dall’esigenza di dotare il lower west side, a Manhattan, di un nuovo porto, dove fare attraccare piccole imbarcazioni. I committenti sono stati il filantropo Barry Diller -fu il creatore del primo film televisivo di 90 minuti- e l’Hudson River Park Trust. 

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Una Storia di muffa

La muffa è un mondo. Esattamente come l’umanità e i suoi generi, con ognuno le sue caratteristiche, i suoi modi di fare, le sue credenze. Pensate che ne sono state individuate 100.000 specie e probabilmente molte sono ancora da scoprire.
Lizan Freijsen ne ha fatto una serie di arazzi. Intrighi di lana, cardata a mano, che fanno pensare al lavoro di una cartografa. Mappe dell’infinitamente piccolo che raccontano storie di altre culture, altri mondi dove si può solo immaginare di andare.

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