‘Attraverso’ è la nuova parola magica.
(Articolo scritto per stateofmind.fr)
Sembra che materia e luce siano la stessa cosa.


L’altro giorno guardavo la conferenza di un astrofisico, Christophe Galfard che dimostrava che il mondo è quantico. Comincio’ Einstein, che scoprì come la luce sia fatta di piccoli pacchetti di energia, e poi nel 1928, Luis de Broglie, elaborò la teoria per cui è tutto una radiazione luminosa, che gli valse il premio Nobel l’anno successivo.
Forse dobbiamo ripensare a come consideriamo materiale e immateriale, al nostro modo di sentire. Penso alla volatilità di un profumo, al modo in cui ci attraversa, ma soprattutto alla sinestesia.
Nel mondo si contano dallo 0,05 al 4% di sinestetici naturali, difficile indicare la percentuale esatta, si contano 80 modi diversi di fare accendere i sensi insieme e per ognuno è un esperienza unica. Ma se partiamo dal presupposto che siamo energia per quale motivo non potremmo essere attraversati da una sensazione intesa nella sua globalità?
Recentemente, una teoria ancora in fase di studio, avrebbe ipotizzato che tutti i neonati sono sinestetici e che crescendo il cervello crea percorsi sensoriali distinti. Beh, al di là del fatto che la vita faccia imparare da subito che invecchiare è una sciagura, questa ipotesi saprebbe spiegare il motivo per cui siamo tutti latamente sinestetici… abbiamo solo bisogno dell’innesco!
Il trucco è stimolare contemporaneamente due sensi.
E a proposito, l’odorato è il senso perfetto, visto che agisce sotto il livello di coscienza. Poi, sulla base di quale altro stimolo si sceglierà di aggiungere, si avrà un incantesimo diverso, diverso per ogni persona, diverso per le diverse inspiegabili sensazioni, visioni, luoghi. È un viaggio, un’esplorazione nel vero senso della parola.
State of Mind lavora sugli stati mentali (cioè suoni, sensazioni, schemi di postura e di respirazione, immagini mentali in un determinato istante) utilizzando il binomio profumo/sapore. E lo fa talmente bene che mi sono chiesta quale sia il rapporto tra la realtà percepita attraverso lo stato mentale indotto e la propria autenticità.

Ho indossato Esthétique Turbolence e partecipato ad una delle cerimonie del the di Catherine la fondatrice di State of Mind. The verde, pepe, liquirizia e labdano non hanno sostituito la mia mappa mentale ( è il modo attraverso il quale leggiamo la realtà è ce n’è una per ogni tipo di intelligenza) ma l’hanno ampliata. Esthétique Turbolence è l’essenza della bellezza, l’improvvisa turbolenza che vi fa scoprire il bello che prima non si vedeva, quel qualcosa che sfuggiva e non permetteva di comprendere. Sono affascinata da questa essenza. In un corso sulla Kabbalah ho scoperto che bellezza e verità sono la stessa cosa; per questo ho scelto questa essenza per il mio esperimento. La conclusione è stata che mi sono arrivati pensieri che al contrario sarebbero stati seppelliti sotto altri. Come se la mia testa fosse un ventaglio che si è aperto grazie a una nuvola di profumo e a un sorso di the. Sono stata più io, penso sia questo lo scopo della sinestesia.
Ho letto un articolo su una rivista secondo cui certi sinestetici naturali possono vedere il colore dell’orgasmo (che sarebbe blu-viola) ma sembra non provino più piacere. Allora a chiedersi quale sia la ragione della sinestesia (in natura tutto ha uno scopo) forse è quella di vedere e sentire l’anima.
A noi sinestetici artificiali rimane il profumo. Una parola che arriva dal latino “per fumum”, attraverso il fumo che forse porta un messaggio segreto “attraverso” un corpo che credevamo fatto di materia che invece è luce. Elisabetta Guida
Fonti:
https://amslaurea.unibo.it/13280/1/Tesi.pdf (Sinestesia la contaminazione reciproca tra i sensi, tesi di laurea di Elena Buldrini in Ingegneria biomedica)