Antichi erbari & altri mondi
L’idea era andare alla ricerca delle pietre delle streghe, sassi, che si bucano con l’erosione del tempo. Nei paesi nordici ce ne sono di grandissimi e le persone usano passarci attraverso per avere fortuna. Ma possono anche essere ‘scolpiti’, creare immagini e figure create dalla pioggia e dal vento. Ad eccezione di un sasso con il viso di un gatto, che però era tutto appiccicoso.
Ma ho scoperto un nuovo mondo (e i sassi cuore!).



Belli i nuovi mondi. Halley (il fisico che ha dato il nome alla cometa) alla fine del 1700 aveva ipotizzato che la terra fosse formata da un guscio spesso 800 km con due altri gusci interni e un nocciolo, che avrebbe potuto essere abitato e che l’entrata fosse ai poli. E a proposito di nuovi mondi quest’anno ricorrono i 400 anni da quando una nave di mercanti olandesi raggiunse gli Stati Uniti.
Beh Il mio è tutto diverso.


Ho scoperto una casa segreta, sbucata dal nulla. Circa una settimana prima avevo visto risalire da un canale, un tipo abbastanza inquietante con gli stivaloni neri che ripuliva. Poi all’improvviso eccola: nascosta da vari divieti, un cancello e le rovine di una cascina. Prima che risistemassero, di li, passava Miss Biscia 2020, attraversava sinuosa e indifferente la pista ciclabile.




Più in là, superate le risaie, verso un vecchissimo mulino ho incontrato una gallinella d’acqua, piccolissima -ma davvero piccolissima- che ho scambiato per un merlo caduto da un nido che non sapevo come aiutare così ho cominciato a recitargli un mantra che dovrebbe portare le soluzioni ma mi pigolava contro ancora di più! Senonché è arrivata Mimi (un cane) che ha risolto il problema perché la gallinella è dovuta scappare più veloce che poteva. Poi gli aironi, che se sono fortunata camminano anche loro sui sentiero. Le rive delle risaie sono piene di conchiglie, i resti dei loro pasti.Ma a proposito del mulino, mi hanno detto che dentro il mulino volessero fare un locale notturno, poi i lavori si sono fermati. …Perché li, sui canali d’acqua, attorno, volano libellule attorno che sembrano in vestito da sera: velluto nero da cui ogni tanto sbuca un turchese/blu. Un po’ come se avendo trovato chiuso fossero rimaste indecise su dove andare a passare la serata.






Questa cosa mi fa pensare agli antichi erbari. In genere venivano usati per catalogare, studiare, capirne le proprietà. Ma se fossero antiche mappe? Cioè le piante disegnate come tante briciole di pane che ci portano fino a un mondo incastrato nel nostro, si potrebbe dire nascosto in bella vista. È una sensazione, una vibrazione che coglie di sorpresa ogni volta che si incontra qualcuno, altro, da noi esseri umani. È lo stupore, la meraviglia; poi, subito dopo, la curiosità. A volte mi chiedo se un rendez-vous con un extraterrestre potrebbe essere paragonabile a quando mi sbuca davanti, all’improvviso, una lepre. Chissà… Elisabetta Guida

