Anelli: vichinghi, simboli e fedi

Questa storia comincia…
con un antico vichingo, un certo Byolfur; di cui si dice abbia fondato un villaggio su un monte che porta il suo nome in Islanda. Ma soprattutto, pare che la terra del posto nasconda l’oro e l’argento che aveva sotterrato frutto delle sue razzie.
E finisce con un anello.
Combinazione il Comune di Mulaping in Islanda nel 2021 indisse un concorso per una terrazza panoramica. Vinse questo progetto che ricorda un anello.
Un tributo ad un oggetto che hai tempi dei vichinghi si indossava per mostrare la fedeltà ad un conte. E che fatto così sembra un grazie con il sapore di un respiro.
(Per saperne di più www.archello.com. La nave è una cortesia del museum of viking age di Oslo)

Tante idee che mi sono venute in mente:
L’Islanda
Intanto questa è la prova che non esistono le categorie. Ogni cosa si scioglie nell’altra: ci sono i contenuti che assumono una forma.
E poi (forse a proposito) questa nuova opera mi ha ricordato la linguistica. E cioè (credo io) che il legame col tempo sia come un elastico. Mi spiego: ai nostri inizi tutti abitavamo nell’Africa dell’est. Poi quando ci siamo spostati nel resto del mondo, la lingua (ammesso che allora avessero un linguaggio che si possa ritenere tale) andó via, via, cambiando. Come se con il passare dei secoli siamo diventando sempre più noi, esaltando le nostre differenze, la nostra unicità. In un continuo movimento di avvicinamento ed allontanamento.
Elisabetta Guida
Cos’è un anello?
In inglese si dice “Ring”, ma la parola ring definisce anche il quadrato della boxe. Stabilisce un dentro ed un fuori.
Durante l’antichitá alle persone che stavano per passare oltre venivano fatti indossare degli anelli, perché credevano portasse al di fuori dei legami di questo mondo. Certo non sempre è simbolo di libertà, anzi spessissimo è l’opposto. Basta pensare a quando abbiamo iniziato ad indossarli.
Plinio racconta che il nostro fu un tributo a Prometeo che rubó il fuoco di Zeus per darlo agli uomini. E che per questo dovette portare per sempre un anello della catena (che l’aveva tenuto legato, per punizione, ad una rupe) con un frammento della roccia. Insomma il simbolo della sottomissione.
Fedi nuziali: Createle voi.
Durante la conferenza stampa di presentazione della scorsa jewels week ho scoperto che c’è una scuola a Milano che offre la possibilità di creare le proprie fedi matrimoniali.
L’impegno è quello di una mezza giornata, nel corso della quale creerete il vostro manufatto in oro, bianco, giallo o rosa. Magari su vostro progetto o ispirati a qualche fotografia. Forse satinata oppure battuta. C’è anche la possibilità di mettere una iscrizione. E vi offrono anche il pranzo.
Unica raccomandazione: chiamare per tempo.
Per saperne di più:
www.scuolaorafa.com/it/
viatadino@scuolaorafa.com
