A Natale, metti una mucca sotto l’albero: adottala.

La sostenibilità deve essere sostenibile. Eppure sembra che l’ecologia e il cambiamento climatico vengano branditi come una sorta di clava in nome del quale è permesso calpestare diritti, persone, e distruggere opere d’arte (per protesta?!).
A me sembra la semina di dolore e povertà.

Dunque l’idea è fare l’esatto opposto.

Al diavolo le urla, le piazze, i rivoluzionari alla Robespierre -diventati milionari- e le donazioni vincolate all’acquisto di qualcosa.
Invece: adottiamo una mucca, proteggiamo la montagna, consentiamo a chi vive e lavora nelle malghe di continuare a farlo.

L’iniziativa, a cui vorrei dare tutto il risalto del mondo è dell’ufficio del turismo della Valsugana (Trentino Alto Adige)e di 14 malghe per un totale di 140 mucche. Il costo per l’adozione è di 65 euro, di cui 50 vi verranno restituiti in prodotti caseari, e 15 saranno devoluti in progetti solidali di gestione del territorio. Chiaro, si tratta di un adozione simbolica, lo scorso anno ce ne sono state 2600 e sono diciotto anni che il progetto va avanti. Ma la mucca si può scegliere, sulla pagina web ci sono fotografie e nomi, e tra il 15 giugno ed 15 settembre andarla a trovare e portavi a casa latte e formaggi (non saranno spediti).

E al di là del fatto che questo territorio ha avuto il riconoscimento del Global Sustainable Turism Council per raggiungimento dei diciassette obiettivi definiti dalle nazioni unite, che girano attorno agli aspetti sociali, ambientali ed economici, magari vi porta anche bene. C’è una regione in India dove le mucche possono addirittura realizzare i desideri. D’altra parte, quando il nostro pianeta, secondo la loro mitologia, era un oceano di latte, proprio la mucca fu il primo essere vivente.
Ma che la pensiate così o meno, facciamo qualcosa di bello per il pianeta che è la nostra casa.
Elisabetta Guida

www.adottaunamucca.org